Da ottobre nuove aliquote per la contribuzione al Fondo FNAPE presso le Casse Edili
Con Accordo siglato il 22 settembre e diffuso nei giorni scorsi, le associazioni di categoria del settore edile (per l’industria, l’artigianato e il mondo cooperativo) e le OO.SS. di settore (Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil) hanno definito l’intesa relativa alla nuova misura delle aliquote regionali applicabili con decorrenza 1° ottobre 2022 per la contribuzione al Fondo nazionale per l’anzianità professionale edile (FNAPE).
Tale Fondo è istituito presso la Commissione nazionale paritetica per le Casse edili (CNCE) e ha la finalità di garantire agli operai dell’edilizia una prestazione collegata alla loro anzianità lavorativa nel settore, erogata dalle Casse edili provinciali.
Di seguito le nuove aliquote:
- Abruzzo, 3,43%;
- Basilicata, 2,76%;
- Calabria, 2,17%;
- Campania, 2,40%;
- Emilia Romagna, 3,43%;
- Friuli Venezia Giulia, 4,13%;
- Lazio, 3,18%;
- Liguria, 3,59%;
- Lombardia, 3,70%;
- Marche, 3,30%;
- Molise, 3,04%;
- Piemonte, 3,66%;
- Puglia, 2,92%;
- Sardegna, 2,86%;
- Sicilia, 2,43%;
- Toscana, 3,60%;
- Trentino Alto Adige, 4,00%;
- Umbria, 3,95%;
- Valle d’Aosta, 3,91%;
- Veneto, 3,98%.
È altresì previsto, come misura diretta a contrastare il fenomeno delle dichiarazioni parziali, che sempre con decorrenza dal corrente mese di ottobre il numero minimo di ore sul quale versare tale contribuzione passi da 130 a 140. Analogamente, tale soglia verrà incrementata a 150 ore dal 1° ottobre 2023 e poi a 160 ore dal 1° ottobre 2024.
Con l’occasione, sempre in tema di Casse edili, si segnala che a far data dal 1° ottobre 2023 viene anche istituito in seno a ciascuna Cassa provinciale il Fondo territoriale per la formazione e incremento delle competenze professionali dei lavoratori, nei confronti del quale le aziende sono tenute a versare un’aliquota pari allo 0,2%, con finalità di finanziamento della formazione professionalizzante e premialità a beneficio delle imprese. Dalla medesima data la misura del contributo rivolto all’Ente territoriale formazione e sicurezza passa all’1% (per metà destinato alla formazione e per metà alla sicurezza sul lavoro).