Controlli fiscali, l’occhio dell’Agenzia delle Entrate anche sui social di professionisti e imprenditori
Controlli fiscali anche sui social di professionisti e imprenditori, per contrastare l’evasione che per il Viceministro del MEF, Maurizio Leo, è come il terrorismo. Già avviate le interlocuzioni con il Garante per la Privacy per consentire all’Agenzia delle Entrate e a Sogei di predisporre le proprie verifiche tenuto conto del tenore di vita dei contribuenti.(*)
Controlli fiscali, data scraping per valutare in maniera chiara e più accurata il tenore di vita di professionisti e imprenditori.
Non solo i dati dell’attività professionale, ma anche le informazioni pubblicate sui social entreranno tra i dati che l’Agenzia delle Entrate sarà chiamata a vagliare per elaborare le liste dei contribuenti a rischio evasione.
Il Governo è già al lavoro, insieme all’Agenzia delle Entrate e al partner tecnologico Sogei. Ad affermarlo il Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, nel corso dell’audizione del 31 gennaio 2024 in Commissione Anagrafe Tributaria.
Andare oltre i dati ISA e, più in genere, alle informazioni relative esclusivamente all’attività professionale esercitata dai titolari di partita IVA.
Nella nuova stagione di lotta all’evasione fiscale non ci sono solo strumenti di compliance come il concordato preventivo biennale, ma anche una strategia più accurata in merito alla selezione dei contribuenti a rischio evasione fiscale, basata sull’utilizzo delle nuove tecnologie.
“Quello che si deve fare e su cui stiamo lavorando con l’Agenzia delle Entrate e con Sogei è il cosiddetto data scraping: del contribuente non dobbiamo fermarci a ragionare solo sui dati relativi all’attività professionale, ma vedere pure elementi significativi del tenore di vita.”
Questo quanto affermato dal Viceministro del MEF Maurizio Leo nel corso dell’audizione del 31 gennaio.
La pubblicazione sui social di informazioni relative alle vacanze effettuate o ad esempio alla frequentazione di ristoranti, sarà quindi uno degli elementi che il Fisco potrebbe vagliare per strutturare i propri controlli contro l’evasione fiscale.
Si tratta però di un tema delicato, ammette lo stesso Viceministro, considerando che tocca direttamente la questione della privacy.
Sul tema sarà quindi necessario un lavoro di squadra e la collaborazione dell’Autorità Garante, con la quale dichiara Leo “abbiamo già iniziato a ragionare e da parte loro c’è assoluta disponibilità, fermo restando la tutela dei dati personali”.
Controlli fiscali sui social e non solo: più attenzione a chi non aderisce al concordato preventivo biennale
Andare a scandagliare il tenore di vita pubblicato dai contribuenti sui social è ritenuto fondamentale per far fare un passo avanti all’Amministrazione finanziaria nel contrasto all’evasione fiscale, definita “un macigno come il terrorismo”.
L’Agenzia delle Entrate deve quindi essere messa in condizione di lavorare mediante il data scraping per recuperare quegli 80-100 miliardi di euro di evasione fiscale, sempre nel rispetto della tutela dei dati personali.
Attenzione particolareggiata inoltre ai contribuenti che non aderiranno al concordato preventivo biennale, per i quali verranno elaborate liste selettive per la messa a punto di attività di controllo specifiche.
Dai social ai nuovi strumenti che puntano a favorire la collaborazione tra Fisco e contribuenti, per la lotta all’evasione si punta tutto sulla digitalizzazione e sull’intelligenza artificiale. Con l’incognita dei paletti che potranno essere fissati con il fine di rispettare il diritto alla privacy dei contribuenti.
(*) Fonte Informazione Fiscale