Superbonus, le banche propongono il prestito-ponte per cedere il credito. Fonte Il Sole 24 Ore.
Le banche sono i principali interlocutori dei contribuenti che vogliono monetizzare subito e delle imprese che acquisiscono il credito d’imposta dal committente o fanno lo sconto in fattura. I prodotti bancari sono già pronti, le ipotesi di movimentazione di denaro anche, manca solo la procedura burocratica che sarà descritta nei provvedimenti attuativi delle Entrate.
I clienti premono e le banche promettono: i prodotti sono già pronti, le ipotesi di movimentazione di denaro anche, manca solo la procedura burocratica che sarà descritta nei provvedimenti attuativi delle Entrate.
Ieri i due colossi italiani, Unicredit e Intesa Sapaolo, hanno annunciato di essere ai nastri di partenza, evidentemente per non deludere le aspettative delle migliaia di clienti che ogni giorno, agli sportelli, chiedono come avverrà la cessione del credito d’imposta derivante dai lavori che beneficeranno del superbonus del 110 per cento.
Il problema degli acconti
La nuova agevolazione disposta dal Dl Rilancio, infatti, è entrata in vigore ufficialmente il 1° luglio, nel senso che da quella data è già possibile effettuare i bonifici parlanti. Ma, anche se su quegli importi sarà possibile effettuare la detrazione o portarli in compensazione, non è possibile cederli come credito d’imposta né tantomeno era possibile ottenerne lo sconto in fattura, dato che mancano, appunto, i provvedimenti delle Entrate che dettino le regole.
Anche se in alcuni casi, quindi, i lavori sono già partiti, si sono visti pochi acconti. Le banche, del resto, sono i principali interlocutori dei contribuenti che vogliono monetizzare subito il credito d’imposta per poi gestire i pagamenti futuri, ma soprattutto delle imprese che acquisiscono il credito d’imposta direttamente dal committente o a quest’ultimo fanno lo sconto direttamente in fattura.
La proposta di Intesa…
Intesa Sanpaolo parla di quanto sta per mettere in atto: sarà previsto l’acquisto dei crediti di imposta dei contribuenti «sia nella forma diretta sia attraverso la cessione alle aziende, restituendo in questo modo quella liquidità necessaria al sistema per sostenere gli interventi di riqualificazione, contribuendo al rilancio dell’economia e all’evoluzione del patrimonio immobiliare del Paese in una logica sostenibile». E, assicurano a Intesa, la disponibilità riguarda tutti i clienti interessati all’ecobonus e al sismabonus, privati, condomini e imprese. La banca si occuperà anche di gestire i rapporti tra contribuente e impresa fornendo un bonus chiavi in mano.
…E quella di Unicredit
Unicredit rilancia con un prodotto analogo ma chiarendo che sarà possibile anche una sorta di prestito-ponte. Dato che il credito fiscale non è immediatamente usufruibile ma solo al momento di pagare tasse o imposte, il cliente potrà cederlo a Unicredit attivando una linea di credito o un finanziamento «in attesa che tali crediti arrivino a maturazione. In questo caso – specifica Unicredit – il controvalore della compravendita del credito fiscale permetterà l’estinzione diretta della linea concessa». Per lo “sconto in fattura” a condomìni e proprietari le imprese potranno chiedere la cessione dei futuri crediti fiscali sempre «attivando una linea di credito dedicata che si chiuderà alla maturazione dei crediti fiscali».