Proroga ufficiale per la scadenza del titolare effettivo: il TAR del Lazio sospende la scadenza dell’11.12
Il Tar del Lazio ha sospeso il decreto ministeriale che prevede l’obbligo di comunicazione del titolare effettivo. Proroga della scadenza del prossimo 11 dicembre, per un obbligo che a questo punto potrebbe essere addirittura abolito
La scadenza per la comunicazione obbligatoria del titolare effettivo è stata oggetto di proroga ufficiale.
O meglio, la scadenza è stata sospesa per effetto dell’intervento del Tar del Lazio.
In particolare, con Ordinanza n 8083 del 7 dicembre il TAR del Lazio (Sezione Quarta) accoglie l’istanza cautelare di parte e, di conseguenza:
- sospende l’efficacia del decreto 29 settembre 2023 del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, recante “Attestazione dell’operatività del sistema di comunicazione dei dati e delle informazioni sulla titolarità effettiva”, pubblicato in G.U. – Serie Generale n. 236 del 9 ottobre 2023;
- fissa per la trattazione di merito del ricorso l’udienza pubblica del 27 marzo 2024.
Pertanto, poiché nell’ordinanza si fissa la trattazione di merito del ricorso all’udienza pubblica del 27 marzo 2024, l’adempimento resta sospeso.
Cosa hanno affermato i giudici amministrativi
Nell’accogliere il ricorso, il TAR ha riconosciuto sussistenti i profili del fumus boni iuris e del periculum in mora per la sospensiva cautelare.
Per quanto riguarda il fumus boni iuris, nella sentenza si afferma che le plurime e articolate censure indicate dal ricorrente “presentano profili di complessità, involgenti anche questioni di compatibilità eurounitaria, che richiedono un approfondimento nella più appropriata sede di merito”.
Sussiste anche il periculum in mora, tenuto conto della rilevanza delle situazioni giuridiche suscettibili di essere incise, in modo irreparabile, dall’imminente scadenza del termine per l’adempimento degli obblighi di comunicazione.
Le conseguenze dell’ordinanza
Come appare evidente, quindi, l’adempimento viene sospeso e la questione si sposta avanti nel tempo, almeno fino a quando la questione non sarà affrontata dal Tar nel merito nell’udienza del 27 marzo 2024.