Le aliquote IVA applicabili ai Birrifici: guida per produttori e gestori

Negli ultimi anni il settore della birra artigianale ha conosciuto un grande sviluppo in Italia. Sempre più birrifici ampliano le proprie attività includendo non solo la produzione, ma anche la vendita diretta e la somministrazione in loco tramite taproom, brewpub o ristoranti.
In questo contesto, comprendere quale aliquota IVA applicare a seconda della modalità di vendita è essenziale per una gestione fiscale corretta.
1. Vendita di birra confezionata (bottiglia o lattina)
Quando il birrificio vende birra confezionata per l’asporto, ad esempio bottiglie o lattine da portare via, la normativa IVA italiana prevede l’applicazione dell’aliquota ordinaria del 22%.
Riferimenti normativi:
- La birra rientra tra le bevande alcoliche, escluse dall’applicazione di aliquote agevolate (Tabella A, parte III, allegata al D.P.R. 633/1972).
- Non fa differenza se la birra è artigianale o industriale: la vendita del prodotto confezionato è equiparata a quella di qualsiasi altro bene di consumo.
Esempio: un cliente acquista una confezione da 6 bottiglie direttamente in birrificio → IVA 22%
2. Somministrazione di birra (alla spina o in bottiglia)
Nel caso in cui la birra venga somministrata per il consumo sul posto, ad esempio in un pub, brewpub, taproom, ristorante o bar, l’IVA da applicare è del 10%.
Questo vale sia per la birra alla spina, sia per quella servita in bottiglia, a patto che venga consumata sul posto e non venduta per l’asporto.
Riferimenti normativi:
- Tabella A, Parte III, n. 121 del D.P.R. 633/1972: prevede l’IVA al 10% per la somministrazione di alimenti e bevande.
- Circolari e risoluzioni dell’Agenzia delle Entrate confermano l’estensione dell’agevolazione anche alle bevande alcoliche servite al tavolo o al banco.
Esempio: un cliente ordina una birra alla spina da bere in loco → IVA 10%
3. E i superalcolici?
Anche i superalcolici, se somministrati sul posto, sono soggetti all’aliquota IVA del 10%.
Se invece si vende una bottiglia intera (es. whisky o grappa) da asporto, si applica l’IVA ordinaria del 22%.
4. Attenzione alla distinzione tra somministrazione e vendita
Per i birrifici che svolgono entrambe le attività (produzione e vendita diretta + somministrazione), è fondamentale:
- Separare le operazioni nei registri contabili e fiscali.
- Utilizzare codici IVA diversi sul registratore di cassa o sul gestionale.
- Chiarire la modalità di consumo al momento della vendita, specie quando si offre il servizio da asporto o a domicilio.
5. Esempio pratico in fattura
Cliente A (asporto)
- 3 bottiglie da 0,33L → IVA 22%
Cliente B (consumo sul posto)
- birra alla spina → IVA 10%
- 1 amaro → IVA 10%
Conclusione
Capire quale aliquota IVA applicare è fondamentale per essere in regola con il fisco e per una corretta gestione contabile. In sintesi:
- 22% → vendita di birra o superalcolici confezionati per l’asporto
- 10% → somministrazione di birra o superalcolici per il consumo sul posto
Per evitare errori, è sempre consigliabile confrontarsi con un commercialista e utilizzare software gestionali aggiornati.
Per maggiori info o assistenza fiscale clicca qui saremo subito al tuo finco.